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Milano in tilt, polemica sulla Moratti e con Torino scoppia la guerra del sale

MILANO – Due giorni fa, quando Milano si era risvegliata sotto 20 centimetri di neve, aveva rassicurato: «La situazione è sotto controllo, allo stato riusciamo a far fronte al maltempo e il nostro piano già prevede il peggioramento delle prossime ore. Le scuole saranno aperte: non c´è un allarme tale da consigliarne la chiusura». Ma le parole del sindaco Letizia Moratti hanno soltanto contribuito ad aumentare la rabbia e le proteste dei cittadini, che ieri hanno dovuto fare i conti con una città nel caos. E si sono sfogati ai centralini del Comune e sul web, inondando di messaggi il sito di Repubblica per lamentarsi di marciapiedi e strade ghiacciate, mezzi pubblici a rilento e le difficoltà create proprio dalla decisione di non sospendere le lezioni. Gli attacchi, durissimi, sono arrivati dal centrosinistra, che accusa il sindaco di aver «sottovalutato la situazione» e la invita a «chiedere scusa ai milanesi». Ma anche dalle associazioni dei consumatori e dalla sua stessa maggioranza, che con il leghista  Matteo Salvini, capo del Carroccio in Comune e parlamentare, commenta così la fine delle scorte di mezzi di de-icing: «Non è pensabile che una capitale europea come Milano si fermi per mancanza di sale». Una nevicata così intensa, Milano, non se l´aspettava. è questa l´ammissione che Letizia Moratti ha dovuto fare: «Eravamo preparati per 20-25 centimetri di neve, ma ne è caduta molta di più. Disagi ce ne sono stati, ma abbiamo messo in campo tutte le nostre forze». Dalla Provincia, amministrata dal centrosinistra, la fotografia della giornata è diversa da quella descritta in Comune. «Occorre prendere atto che Milano è in ginocchio per una nevicata che era prevedibile e prevista», dice Francesca Corso, assessore alla Protezione civile, che chiede «un intervento concertato delle istituzioni». Quello che si augura, però, anche il forzista Stefano Maullu, assessore con lo stesso ruolo in Regione: «I disagi che si sono verificati a Milano e le difficoltà incontrate dai pendolari indicano che è necessario ancor di più fare sistema in caso di emergenza». Dall´opposizione, però, è unanime il coro di critiche. Il capogruppo del Pd a Palazzo Marino Pierfrancesco Majorino si offre persino come volontario per aiutare a spalare le strada: «Spero lo facciano in tanti. Il sindaco si scusi: c´è stata una totale incapacità a gestire un´emergenza annunciata». E la senatrice, sempre del Pd, Marilena Adamo, aggiunge: «A indignare è l´impressione della totale improvvisazione». I Verdi puntano il dito contro la mancanza di sale: «Che non fosse sufficiente lo si sapeva da giorni – dice il capogruppo in Regione, Carlo Monguzzi – ma nessuno ha provveduto». Bebo Storti dei Comunisti italiani, invece, chiede al sindaco di «farsi un giro in periferia dove gli spazzaneve non ci sono, le scuole sono al freddo e senza mensa, e gli autobus non arrivano». Secondo Onorio Rosati, segretario della Camera del Lavoro di Milano, «ancora una volta la città e chi la amministra si è fatto trovare impreparato».  Il presidente del Codacons Marco Donzelli bolla la decisione del Comune di lasciare le scuole aperte come un «atto irresponsabile e presuntuoso». I commercianti, con l´amministratore dell´Unione del Commercio Simonpaolo Buongiardino, chiedono di sospendere l´Ecopass, il ticket di ingresso in città per le auto inquinanti. Una decisione invocata anche dal leghista Davide Boni.

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