È l’ennesimo caso di violenza famigliare. Una donna 29enne bengalese arrivata diversi anni fa in Italia, ha deciso di denunciare il marito, connazionale di 41 anni, per maltrattamenti perpetrati nel tempo. Per 7 anni la donna ha subito le peggiori angherie: picchiata, insultata, tenuta prigioniera in casa e obbligata ad essere la sguattera di altri 15 connazionali, che vivevano tutti insieme in un appartamento in affitto nella periferia di Ancona.
La donna è riuscita a scappare di casa, terrorizzata dal farne ritorno per paura di essere uccisa, e ha finalmente trovato il coraggio di sporgere denuncia.
Il Presidente dell’Associazione Codacons, Avv. Marco Maria Donzelli, commenta: “Questo è l’ennesimo caso di cronaca di violenza in famiglia. Purtroppo, la quasi totalità delle vittime non sporge denuncia, passo considerato controproducente e pericoloso per l’incolumità personale. La maggior parte delle vittime tende a sottovalutare il pericolo di aggressioni verbali o fisiche dal proprio partner.”
Il Codacons ritiene che sia necessario intervenire sui comportamenti delle persone e aiutare le donne ad abbattere le barriere socioculturali che sono all’origine della violenza. È indispensabile educare al rispetto della persona e dei diritti delle donne e contrastare gli stereotipi di genere che sono alla base di una visione errata del ruolo di donne e uomini.
Ricordiamo che, con l’ordinanza n. 27324/2022, la Corte di Cassazione ha statuito che gli atti di violenza fisica perpetrati da un coniuge nei confronti dell’altro costituiscono un’inosservanza tanto importante dei doveri scaturenti dal vincolo matrimoniale da costituire non solo motivo della pronuncia di separazione personale dei coniugi stessi, ma anche della dichiarazione di addebito a carico del partner che si è reso autore della violenza.
Non abbiate paura e denunciate con coraggio situazioni di questo tipo, e avanzate domanda di separazione al tribunale.
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‘Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai sensi del D.M. 6 maggio 2022’.