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LOTTO E LOTTERIE: LA FEBBRE DA GIOCO ACCENTUA L’INDEBITAMENTO








E’ proprio nei momenti di crisi e di difficile congiuntura economica come l’attuale, che si tenta di ricorrere, sempre con più insistenza, alla cosiddetta ?Dea bendata? accentuando le scommesse per cercare soluzioni ai problemi quotidiani, ma invece di risolverli, spesso si finisce per accentuarli: per questo 30 milioni di italiani hanno speso oltre 23 miliardi di euro su lotto e lotterie, con un incremento del 38 per cento in più rispetto ai 16 miliardi spesi nel 2003.

Ma alcuni giochi, come quelli del lotto, possono creare ?dipendenza? e rovinare intere famiglie, che si devono indebitare per il gioco, com’è accaduto ad una famiglia di Cassino che ha ipotecato la sua abitazione in cambio di 50 mila euro tutti puntati su un unico numero delle estrazioni del lotto: il 53, che sulla ruota di Venezia non viene estratto da 90 settimane. In poche ore, l`incallita giocatrice residente a Cassino, ha perduto tutto quello che lei e il marito erano riusciti a costruirsi con una vita di sacrifici. Pensava di poter vincere e quindi restituire i 50 mila euro che gli erano stati prestati da un amico di un amico e per i quali ha dato come garanzia la sua abitazione. Purtroppo, però, quel numero sulla ruota di Venezia non è uscito e la donna si è ritrovata a dover chiedere aiuto all’associazione antiusura.

Intesaconsumatori, che stigmatizza comportamenti immorali dei Governi, che basano gran parte delle entrate su lotto e lotterie, addirittura aumentando la frequenza delle estrazioni, mette in guardia i cittadini da facili illusioni, specie nei numeri ritardatari al gioco del lotto, che non hanno alcuna probabilità statistica di essere estratti rispetto agli altri numeri, ma fungono da catalizzatori per aumentare le scommesse, come nel caso del numero 53 (che nella smorfia è definito ?il carciofo?) sulla ruota di Venezia, che ha rastrellato puntate per oltre 2 miliardi di euro.

Intesaconsumatori invita quindi i giocatori a non indebitarsi cercando facili illusioni, poiché la febbre da gioco, dove vince sempre il banco (in questo caso lo Stato, posto che su 23 miliardi di euro di puntate, vengono previsti 14 miliardi per pagare le vincite), ha spesso rovinato migliaia di famiglie che hanno pochissime probabilità di cambiare la propria esistenza con i proventi da gioco.

Intesaconsumatori contrarissima all’utilizzo dei premi delle lotterie non riscosse ad un ?superpremio? con l’esclusiva finalità di specchietto delle allodole e di maggior indebitamento, chiede al Governo di destinare le vincite non riscosse all’acquisto di buoni libro, per l’anno scolastico 2005, per le famiglie più indigenti al di sotto dei 14.000 euro, che hanno scarsi benefici dalla riforma delle aliquote fiscali.








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