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L’onda lunga dell’inchiesta sui T-Red

Con la Procura di Milano che ha fatto scattare quattro arresti, plana a Perugia con polemiche, accuse e colpi bassi e un dato che fa paura. Negli uffici del giudice di pace, ormai, non c’è più un centimetro di spazio libero per archiviare i ricorsi. C’è chi ha stimato che dall’inizio dell’anno scorso ad oggi sia state iscritte ventimila cause contro le violazioni al codice della strada. E la parte del leone la fanno le multe ai semafori che impegneranno le udienze almeno fino al giugno 2009. I semafori sono i T-Red, quelli che in tanti chiamano vampiro, che hanno macinato migliaia di multe a quasi altrettanti ricorsi. E che tornano sulla scena grazie all’inchiesta milanese che ha portato agli arresti anche Raoul Cairoli, l’amministratore della Ci.Ti.Esse, l’azienda che ha installato i T-Red a Perugia. Adesso quelle apparecchiature non ci sono più, adesso si sono altri semafori che fotografano chi passa col rosso, ma la tensione sul tema resta alta. Tanto che le associazioni dei consumatori entrano a gamba tesa sui Comuni. Durissimo l’intervento di Alessandro Petruzzi, leader di Federconsumatori: "Quello che è successo a Milano conferma quello che abbiamo sempre detto. Anche a Perugia c’è stata l’assegnazione ai privati, due aziende locali hanno gestito il supporto informatico e c’è la strana coincidenza delle tante multe. Senza dimenticare il sistema di notifica. Il Comune dovrebbe avere l’umiltà e l’onestà di rimborsare tutte le multe". Federconsumatori fa un passo indietro e riapre la vertenza T-Red;  il Codacons ne fa uno avanti e apre un fronte contro i nuovi semafori Photo-Red che hanno sostituito, in 12 incroci, i vecchi T-Red.  "Chiediamo ai prefetti -dice il Codacons – di far rimuovere queste apparecchiature illegali che si stanno diffondendo a macchia d’olio e invitiamo i consumatori multati a impegnare le multe". Il Condacons apre la sfida perché i nuovi semafori- vampiro hanno anche la possibilità di essere utilizzati come autovelox. Una specifica che in città, come assicurato dall’assessore Antonello Chianella, non verrà utilizzata, ma la battaglia è ormai lanciata. Si muovono le associazioni dei consumatori, si rimuove la politica. Forza Italia ha annunciato per oggi un’iniziativa; mentre ieri sono usciti allo scoperto Carmine Camicia e Gianluigi Rosi (Intergruppo delle Libertà) e l’Udc Francesco Calabrese. Ma anche Prc, con il capogruppo regionale, Stefano Vinti. "I disagi causati da questa forma subdola di controllo- ha detto Vinti – sono stati numerosi: il T-Red non è servito a rendere il traffico più sicuro ed ha moltiplicato i tamponamenti ai semafori". Da parte loro, invece, Camicia e Rosi chiedono un colloquio con il pm Giuseppe Petrazzini titolare dell’inchiesta perugina per segnalare elementi che vengono definiti innovativi. Anche il capogruppo dell’Udc Calabrese annuncia un dossier per la magistratura, ma stavolta viene scelta la procura di Milano che ha fatto scattare le ordinanze di custodia cautelare (tanti gli appalti nel mirino, ma non il caso Perugia) con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. "A Perugia – accusa Calabrese – non è stata truccata la gara perché, peggio che altrove, non c’è stata alcuna gara. A Perugia siamo più furbi dei furbetti, per due lunghi anni abbiamo arricchito le casse della Ci,Ti.Esse a spese di sventurati perugini senza neanche affaticarci in gare finte". Dal Comune nessuna presa di posizione ufficiale. Anche se ambienti vicini alla giunta raccontano come a palazzo dei Priori ci sia grande tranquillità perché "i controlli della magistratura hanno rilevato la correttezza delle procedure".
 

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