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LATTE E SEQUESTRI: PARTE LA PRIMA CAUSA DI RISARCIMENTO DANNI DINANZI AL GIUDICE DI PACE

Mentre è di oggi la notizia dell’estensione dei sequestri del latte contaminato da ITX anche ad alcuni prodotti commercializzati da Milupa, il Codacons annuncia la prima causa di risarcimento avanzata da due genitori, rappresentati dall’associazione, contro la Nestlè, per i danni morali loro causati a seguito della vicenda del latte ?all’inchiostro?.


Questi i fatti:



I Sig.ri M. A. e S. R., residenti a Civitavecchia, sono genitori di una bambina di nome Camilla, nata a Roma il 25/5/2004. Dopo i primi mesi di vita della loro figlia, costoro provvedevano ad integrare gradualmente l’alimentazione della neonata, somministrandole il latte prodotto dalla Nestlè NIDINA2 e MIO.
Ciò fino a pochi giorni fa, quando cioè il Corpo Forestale ha iniziato i sequestri in tutta Italia del latte contenente ITX.

Tale situazione di allarme e di incertezza ha causato un danno ingiusto alla coppia, preoccupata per la salute della loro bambina di 18 mesi, pregiudicandone le funzioni naturali nella dimensione biologica, psicologica e sociale.



Nell’atto di citazione il Codacons scrive:


?La tutela della salute è compresa non solo nell’art. 32 della Carta Costituzionale, ma anche nella normativa nazionale, si cita a tal proposito la legge n. 281/98, il Codice del Consumo (D. Lgs. n. 206/2005).

La protezione della salute, poi, e la necessità di garantire un elevato grado di tutela della stessa trova fondamento nell’art. 129 del Trattato di Amsterdam (ratificato con la legge n. 209/98), nell’art. 35 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01).

Il Regolamento CE n. 178/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, inoltre, ribadisce tali principi, stabilendo il principio di precauzione ed i requisiti di sicurezza degli alimenti.

E’ evidente, dunque, che occorre garantire in via preventiva il diritto alla salute e che, in caso di violazione dello stesso, l’ordinamento prevede il risarcimento dei danni cagionati.

Si ritiene opportuno richiamare, poi, il principio affermato nella nota sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni unite civili, n. 2515 del 21 febbraio 2002: il danno morale soggettivo – transitorio turbamento psicologico – è risarcibile anche in assenza di danno biologico – lesione all`integrità psico-fisica – o di altro evento produttivo di danno patrimoniale. L`essenza del danno morale è lo stato di perturbamento psichico, da disagio e preoccupazione duraturi nel tempo?.


Da quanto esposto, dunque, si evince la fondatezza dell’azione di risarcimento avanzata dal Codacons per i danni subiti dai due genitori, gravemente turbati dal rischio che la propria bambina, in conseguenza dell’assunzione periodica del latte Nestlè, possa subire allergie alimentari o altre patologie.

La responsabilità della Nestlè, poi, risulta aggravata dalla decisione di continuare a vendere il latte ?all’inchiostro?, coma ha dichiarato il presidente e direttore generale della multinazionale svizzera, il Sig. Peter Brabeck.



Il Codacons quindi – pronto a far partire centiania di altre azioni analoghe – ha chiesto al Giudice di Pace di Roma di condannare la Nestlè al risarcimento di 2.500 euro in favore dei genitori della piccola Camilla, per i danni morali loro causati, derivanti da uno stato di panico e turbamento circa la salute della propria figlia.


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