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La nomina di un legale fa slittare la sentenza

 ERA ATTESA la sentenza per il processo del ‘tubo’. Anzi, c’era anche la troupe di Striscia la notizia con Capitan Ventosa che però ha registrato davanti a palazzo di Giustizia il rinvio al 5 gennaio. Rinvio spiegato dall’ avvocato del Codacons, Bruno Barbieri. Un rinvio ‘tecnico’ in questo caso. Infatti dopo la rinuncia al mandato (e contestuale revoca da parte dell’imputata Ivana Ferrara) dell’avvocato Giovanna Ollà, ieri mattina in aula è stato nominato difensore d’ufficio di Lady Tucker, Simone Campolattano. Le voci sulla nomina di Nadia Alecci (avvocato di Lele Mora) per ora non hanno ancora trovato ufficialità. Così il legale appena nominato ha chiesto, come è suo diritto, i termini a difesa per studiare il processo (minimo 8 giorni). Il giudice a quel punto ha fissato la prossima udienza al 5 gennaio. Se è vero che la strategia di Eusebi & Co è di far passare più tempo possibile sperando nella prescrizione almeno di alcuni reati, è pur vero che alla difesa non resta altro da fare, che, eventualmente, presentare una memoria scritta. Non sono infatti previste altre repliche. Alla prossima udienza anche se verrà nominata Nadia Alecci, non saranno possibili ulteriori rinvii. Per cui il 5 gennaio dovrebbe arrivare la sentenza. LE PENE che aveva chiesto il pm Marino Cerioni sono molto pesanti per i reati di associazione a delinquere finalizata alla truffa aggravata e violenza privata: 15 anni e mezzo per Mirco Eusebi, 14 e 2 mesi per Ivana Ferrara, 13 anni per i loro collaboratori più stretti. IVANA FERRARA tuttavia non è per niente rassegnata e dal web fa molte dichiarazioni sul tubo, sul suo perfetto funzionamento. Ha creato un sito appositamente per dire che l’apperecchio funziona. E dalla «rete» afferma come non siano state fatte le dovute prove per dimostrare il funzionamento del tubo. Anche in aula tuttavia Ivana Ferrara ci ha tenuto a dimostrare di non essere una figura di secondo piano nell’impero formato dal suo compagno Mirco Eusebi. Lo scorso 30 settembre ha preso il microfono in aula per dire che lei non era «la donna innamorata e accondiscendente» che era stata dipinta. «Ci contestano ‘ aveva aggiunto ‘ la truffa, ma in realtà questo tubo già dai tempi della prima guerra mondiale è stato utilizzato. E anche altre aziende lo hanno commercializzato anche se con un altri nomi. la novità di Tucker è stata quella di aver creato una grande rete di vendita a livello nazionale». Il tubo insomma funziona. «Installando il disposuitivo ‘ ha detto la Ferrara ‘ si otteneva un risparmio energetico fino al 68 per cento e un notevole abbattimento dell’inquinamento». Tesi che le perizie dell’accusa hanno contestato lo.la.  

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