PERUGIA – «In generale la gente gli alimentari li compra, i carrelli in certi casi sono pure pieni: l’unica cosa è che i prezzi restano in dubbio e qualche ritocco, specie il giorno della vigilia, a cominciare dal pesce, lo temiamo». E’ l’analisi del Codacons Umbria sulla spesa per il cenone della vigilia ed il pranzo di Natale verso cui gli umbri si stanno avvicinando con maggiore oculatezza rispetto agli anni scorsi. A fronte di un calo del 10% sui pasti consumati fuori casa nei giorni di festa (stima Fipe Confcommercio) le famiglie umbre recuperano sulla spesa alimentare per allestire manicaretti "fai-da-te" approfittando anche delle offerte di negozi e supermercati. «Il numero dei prodotti "abbordabili" è cresciuto – aggiunge la Falcinelli – e da parte di negozianti e grande distribuzione si è capito che c’era la necessità di spingere ed accompagnare la spesa. E questo è un fatto positivo». E per sostenere i pasti nei ristoranti, anche gli esercenti aderenti a Fipe Confcommercio hanno annunciato promozioni e sconti su pranzi e cene di Natale. «Un apprezzabile passo in avanti – osserva Angelo Garofalo, presidente Adoc Umbria – per dare risposte concrete ci consumatori. Ora auspichiamo una forte e significativa riduzione, non solo simbolica, nei listini di trattorie, birrerie, pub e ristoranti. Siamo pronti a sostenerla ed a valutare insieme con Fipe la serietà e l’estensione dell’impegno degli esercenti sui quali vigileremo a garanzia dei consumatori». Per l’Adoc si potrebbe fare di più anche nel settore alimentari («dove l’impegno è assente») e sul versante prezzi degli altri comparti: «Per ridare slancio a consumi ed economia i prezzi andrebbero abbassati del 15-30%». Tornando alla spesa per allestire il cenone di Natale, si viaggia tra occasioni e tradizionali rincari. «Continuiamo a non capire il prezzo dell’insalata – aggiunge la Falcinelli – che oggi (ieri, ndr) abbiamo notato anche a 2,78 euro al chilo. Caro anche il cavolfiore, venduto a più di 1,50 euro il chilo. Rispetto al passato, di nuovo c’è che accanto a questi prodotti con prezzi da boutique, ce n’è almeno un altro venduto sotto l’euro. Tra le offerte, segnaliamo quelle del parmigiano reggiano venduto anche a 8,90 euro al chilo. In generale anche tra i piccoli negozi, ormai ci si sta attrezzando per accontentare la clientela: nei supermercati, ad esempio, se prima si notava un prezzo civetta per categoria merceologica, oggi ci sono catene che offrono anche 3-4 articoli della stessa specie con prezzi civetta». Per quanto riguarda la spesa complessiva del cenone, l’Adoc stima un costo, relativo ad un gruppo di otto persone, di 155 euro, 6 euro in più rispetto ad un anno fa con il confronto che porta ad una crescita del 4%. Il Codacons, invece, un mese fa stimava rincari di 20-30 euro dovuto al caro prezzi alimentari con una spesa complessiva di 180-190 euro. Valutazione che nelle ultime settimane, anche in base alle occasioni pre natalizie, è stata corretta al ribasso. «Ma non tutti i prezzi sono bassi», avverte Carla Falcinelli. «Per quanto riguarda il pesce, ad esempio, considerando che è caro anche il baccalà (+14% rispetto ad un anno fa), temiamo anche i rincari dell’ultima ora che si aggiungerebbero ad una media di aumenti che nel settore ittico abbiamo stimato in un 10-15%». Per quanto riguarda i prodotti tradizionali, in certi casi neanche le offerte selvagge di panettoni e pandori sono riuscite a ridurre le pile di scatole stoccate nei supermercati. E in alcuni casi, i ribassi (prodotti venduti anche ad un euro) sono applicati a tutti, non solo ai possessori di carte fedeltà, nel caso della grande distribuzione. Per quanto riguarda l’ortofrutta, l’Adoc segnala rincari, rispetto ad un anno fa, sia su mandarini (+35%), datteri (+14,2%), noci (+18%). "Salati" anche il torrone (+5,3%) e lo spumante di marca (+6,5%). Nel complesso, considerando antipasto, primo, secondo e contorno, frutta, dolci e bevande, si spendono 6,60 euro in più rispetto ad un anno fa. Da un’indagine presso alcuni supermercati di Perugia, la "spesa totale" affrontata da molte famiglie sabato scorso, in alcuni casi supera anche i 200 euro: dalle patate al pandoro, dalle salsicce al salmone, chi può nel carrello mette di tutto e non bada a spese. Salvo poi magari pagare tra un mese o con la carta di credito, anche in questo caso rigorosamente rateale.