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IL CODACONS CHIEDE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO VERONESI

La querelle in atto tra il Ministro dell’Ambiente e il Ministro Veronesi viene in realtà vissuta da anni dal Codacons e da altre associazioni ambientaliste che alla luce degli studi scientifici esistenti dichiarano certa la pericolosità dei campi elettromagnetici per la salute umana e chiedono con forza l’applicazione di misure cautelari che possano scongiurare in futuro il ripetersi di situazioni come quelle dell’amianto e delle stesse radiazioni ionizzanti con perdita di vite umane e dispendio di risorse economiche per il risanamento.

Da sempre quello che chiediamo è l’adozione di una normativa che indichi modalità di installazione e di localizzazione, attente alla salute dei cittadini e dei soggetti a rischio con principi certi che consentano non auto-dichiarazioni di conformità né controlli fatti dai controllati, oltre alla bonifica dei siti a rischio.

Eppure è in atto una controffensiva tesa a dichiarare che i campi elettromagnetici non sono affatto un problema per la salute dei cittadini e il Ministro Veronesi dichiara che ?sono pressoché innocui?. Ci chiediamo e se lo chiede il cittadino comune, a cui non sono noti gli studi scientifici esistenti su questa problematica che dimostrano la pericolosità dei cem, quanto incida quel pressoché sulla salute sua e dei propri figli.

Non siamo contro le nuove tecnologie né vogliamo ritornare al Medioevo ma riteniamo che l’esistenza di leggi nel nostro ordinamento, (come la 349/86 che prevede l’applicazione della tecnologia meno inquinante, la riduzione delle sostanze inquinanti), la regolamentazione e assetto del territorio per gli enti locali, la richiesta della concessione edilizia per le SRB, l’esistenza di corridoi aerei non edificabili in cui installare i tralicci per l’energia elettrica e soprattutto l’applicazione del principio di precauzione ai fini della tutela della salute siano le giuste istanze della popolazione.

Infatti, contrariamente a quanto dice Veronesi, gli studi scientifici non mancano se ne citano qui solo una minima parte, gli altri disponibili previa richiesta, riportati in documenti dell’Istituto Superiore di Sanità:

Severson et all. (1988); Savitz et all. (1988); Coleman et all (1989);Myers et all (1990); London et all (1991);Olsen et all(1993) Feytching e Ahlbom(1993);Wertheimer e Leeper (1979)? tutti richiamati nel rapporto ISTISAN 95/29 pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità in cui, tra l’altro, si scrive ? Questi studi caratterizzati da un’accurata valutazione dell’esposizione a campi ELF e dagli altri fattori di rischio dei tumori in esame, indicano in modo coerente un incremento di rischio di leucemia infantile in relazione ad esposizione a livelli di induzione magnetica superiori a 0,2 microtesla.
L’incremento di leucemie risulta confermato da ricerche condotte con diverse metodologie epidemiologiche ??.

Sono dati ribaditi anche successivamente nel Documento congiunto dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro e dell’Istituto Superiore di Sanità del gennaio 1998 con cui entrambi gli Istituti richiedono al Governo l’adozione di misure cautelari sia per la bassa che per l’alta frequenza e alla base del decreto 381/98 sui tetti di radiofrequenze compatibili con la salute umana in materia di alta frequenza, tanto per citare le sole fonti scientifiche italiane.

Ebbene la dichiarata lotta all’applicazione del principio cautelare, ribadiamo, nonostante i dati scientifici riportati, trova in disaccordo il Codacons che rinnova la richiesta di dimissioni nei confronti del Ministro Veronesi.

Peraltro a smentire ulteriormente le dichiarazioni del Ministro è la recente ordinanza, depositata in data 5.4.2001 del Tribunale civile di Torino, la 4° Sez. , Giudice Dott. Secci, con QUESTA MOTIVAZIONE:


?GLI STUDI SCIENTIFICI ESISTENTI CHE DIMOSTRANO EFFETTI NEGATIVI SULLA SALUTE COSTITUISCONO INDICI QUALITATIVI IDONEI A GIUSTIFICARE L’ADOZIONE DI PROVVEDIMENTI CAUTELARI A TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE?


Con questo importante provvedimento il Giudice, accogliendo le domande di un cittadino, le cui ragioni sono state sostenute dal Codacons che è intervenuto volontariamente nel processo ex art. 700 c.p.c., ha inibito ad una società di telefonia mobile il funzionamento dell’antenna già installata sul tetto del condominio.

Infatti gli effetti mutageni dannosi alla salute riscontrati in recenti studi condotti su animali, studi evidenziati dal Codacons nel corso del processo, sono stati considerati dal Tribunale indici qualitativi idonei a giustificare l’approccio cautelativo, da sempre invocato dall’associazione in tutte le iniziative nella lotta all’inquinamento elettromagnetico.

Ebbene il Codacons ritiene che oramai sia ora di abbandonare la politica dei ?restauri? per una effettiva politica ambientale a tutela dei cittadini che permei l’azione dei nostri governanti con azioni preventive effettive per gli agenti inquinanti che quotidianamente respiriamo anche se ciò dovesse provocare minori profitti per le industrie.

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