ROMA – D´accordo, gli affari non vanno bene, ma il crollo dei consumi di Natale non c´è stato – dicono i commercianti – e pare che anche i saldi andranno meglio di quanto abbiano fatto pensare le nere previsioni dei giorni scorsi. Quindi bando al pessimismo che ammazza il morale, le vendite, l´economia e si riparta con le spese. E soprattutto le associazioni dei consumatori la smettano di diffondere dati «esagerati» sulla caduta degli acquisti. E´ di nuovo polemica fra chi vende e chi compra, ma il terreno di battaglia – in questi primi giorni del 2009 – non è sui prezzi, ma sull´entità della crisi. I consumatori parlano di crollo degli acquisti del 30 per cento e di un 50 per cento di famiglie che non parteciperanno alla «festa» dei saldi perché non hanno i soldi necessari per farlo; i commercianti non negano la caduta dei consumi, ma hanno una visione meno pessimistica dell´andamento della spesa. Confcommercio, per esempio, ha fatto il punto sulle spese di Natale e ha scoperto che il crollo non c´è stato, anche se la domanda è rimasta debole. Dal un monitoraggio fra gli iscritti risulta, per esempio, che i ristoranti hanno «tenuto» perdendo solo l´1 per cento a fronte di una previsione che li dava al meno 20 (il merito, secondo l´associazione, è dovuto ai prezzi fermi praticati dal 70 per cento dei ristoratori); l´abbigliamento ha frenato, ma perché si aspettano i saldi; gli alimentari sono andati proprio bene (più 5 per cento) grazie soprattutto al boom dei cesti di Natale a prezzi moderati. Insomma, secondo Confcommercio, i negozianti hanno stretto i margini di guadagno pur di vendere di più e il mercato ha retto. Confesercenti è meno ottimista sull´andamento delle vendite (ha stimato una flessione di Natale dell´8-9 per cento), ma il presidente Marco Venturi assicura che «i dati delle associazioni dei consumatori sono davvero esagerati» e che «questo atteggiamento non serve al paese perché l´economia si attiva anche con le vendite». Per le associazioni dei consumatori le cose non stanno così: la caduta c´è stata e i saldi languiranno. Codacons è convinta che la spesa procapite media durante il periodo dei saldi (per quel 50 per cento di famiglie che ne potrà approfittare) non supererà i 120 euro. Adusbef e Federconsumatori precisano che le vendite di dicembre sono state inferiori di 2 miliardi rispetto a quelle del 2007. C´è da giurarci che la polemica continuerà anche sui saldi, partiti ieri in alcune città (da Napoli a Trieste) e che oggi sbarcheranno a Roma e Milano. Confcommercio ammette che in diversi casi, a Napoli per esempio, le lunghe file si sono viste solo fuori dalle catene di abbigliamento a basso prezzo, ma in altre città (Udine per esempio) i commercianti parlano di «primo giorno alla grande». La categoria si aspetta molto da questo appuntamento, i consumatori non vedono ripresa. «Metà delle famiglie non avrà i soldi per fare acquisti a prezzo scontato ed è la prima volta che si verifica un fenomeno del genere» commenta Trefiletti di Federconsumatori.