Site icon Codacons Lombardia

FISCO: CHIESTO ALLA PROCURA IL SEQUESTRO DELLE CARTELLE ESATTORIALI

COMUNICATO STAMPA DEL 16-05-12

 

FISCO: CHIESTO ALLA PROCURA IL SEQUESTRO DELLE CARTELLE ESATTORIALI

 

ILLEGITTIME LE MAGGIORAZIONI SULLE CARTELLE ESATTORIALI RELATIVE AL CODICE DELLA STRADA

 

MONTI CAMBI LE REGOLE SULLE SANZIONI: INACCETTABILE CHE PIU’ SI TARDA A NOTIFICARE PIU’ SI GUADAGNA

 

Fisco non solo ingiusto, ma illegale. Un male ingiusto sul presupposto erroneo di una legge non interpretata correttamente. L’art 27 della legge 24 Novembre 1981 n. 689 costituisce la fonte normativa da cui si intende forzatamente far discendere il diritto di richiedere, oltre alla somma prevista quale sanzione per la violazione di una norma del Codice della Strada, l’ulteriore importo qualificato come “maggiorazione”.

L’articolo sopra richiamato avente ad oggetto l’esecuzione forzata del pagamento di una somma dovuta quale sanzione amministrativa pecuniaria, comminata con ordinanza – ingiunzione, prevede l’aggiunta di un ulteriore importo pari al 10% a semestre –20% annuo- per il ritardo nel pagamento.

Adducendo erroneamente la suddetta normativa che ha ad oggetto, come risulta ben chiaro, un’ordinanza – ingiunzione emessa dal Prefetto, si richiede ai malaugurati destinatari di tali cartelle, oltre alla somma dovuta a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria comminata per violazione al Codice della Strada, una maggiorazione pari al 10% a semestre, quindi del 20% all’anno, per il ritardo nel pagamento.

Da qui la richiesta ad una Procura della Repubblica, quella di Milano, di procedere al sequestro ex art. 321 c.p.p, delle cartelle esattoriali di Equitalia. La cosa assurda è che i comuni, applicando maggiorazioni semestrali del 10% sulla somma non pagata ed avendo 5 anni di tempo per far giungere la cartella esattoriale, più tempo ci mettono a notificare più ci guadagnano. Come dire, un piccolo conflitto di interessi che sta mandando in rovina tante famiglie e tanti imprenditori.

Le sanzioni, nel giro di 3, 4, 5 anni diventano, infatti, dell’ottanta, novanta, cento per cento, “interessi” che, se fossero ottenuti da un qualunque altro cittadino, banche comprese, determinerebbero un arresto per usura.

Viene davvero il sospetto che molti enti creditori procedano apposta all’iscrizione del ruolo solo al termine del quinquennio di prescrizione della multa, per poter incassare di più.

Ecco perché il Codacons ha deciso di procedere con un esposto alla Procura della Repubblica di Milano, ma chiede anche al Governo Monti di modificare le regole generali in materia. Non è, infatti, accettabile che il cittadino paghi di più, e così tanto, solo per il ritardo e l’inefficienza della Pubblica amministrazione nel notificare le cartelle esattoriali.

Exit mobile version