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Dopo la neve, pericolo ghiaccio e i militari diventano spalatori

 A ripulire la città dalla neve sarà l´esercito. Non i militari inviati a Milano per i pattugliamenti stradali, ma un contingente ad hoc che, armato di pale, rimuoverà i cumuli di neve sporca da marciapiedi e strade. Dopo due giorni di fitte nevicate, e con la città che mercoledì è andata in tilt per 34 centimetri di neve, ieri il sindaco Letizia Moratti ha chiesto al ministro della Difesa 600 soldati per aiutare spalatori del Comune e volontari nello sgombero definitivo della città. La risposta è arrivata in serata: «Faremo il possibile per venire incontro alle esigenze del sindaco di Milano e dei milanesi. Credo che riusciremo a dare un contributo importante» ha detto Ignazio La Russa. Specificando poi a Telelombardia che «cento sono già al lavoro e altri 290 arriveranno nella notte». L´emergenza non è ancora finita. Dopo la neve, ora si teme il ghiaccio. Perché, anche se la protezione civile ha revocato lo stato d´allarme, si prevede un forte calo delle temperature che, durante la notte, potrebbero scendere fino a – 3 per tutto il fine settimana. Per far fronte alle possibile gelate il Comune ha chiesto un nuovo rifornimento di sale, finito mercoledì nella giornata più dura per Milano, e ieri sera alle 21 sono iniziate le operazioni di spargimento delle 5.700 tonnellate di sale appena arrivate. Intanto, anche ieri, in città hanno continuato a lavorare i mezzi dell´Amsa e gli spalatori recuperati, in gran parte, attraverso le società di lavoro interinale. Ma le forze – soprattutto extracomunitari – non sono sufficienti e nonostante la neve avesse cessato di cadere molti marciapiedi erano ancora impraticabili. Un disagio che ha sollevato nuove polemiche e lamentele da parte dei milanesi. Un cittadino ha presentato un esposto in procura contro il sindaco, accusando la Moratti di «inefficienza».  Mentre il Codacons ha calcolato che il danno della nevicata si aggira intorno a 140 milioni di euro: «Un bilancio pesantissimo – spiega l´associazione – che in parte il Comune dovrà risarcire». «Stiamo facendo il possibile – risponde il vicesindaco Riccardo De Corato – con le risorse che abbiamo. La nevicata costa al Comune un milione e mezzo di euro al giorno. Per pulire perfettamente 4000 vie e 4000 chilometri di marciapiedi bisognerebbe moltiplicare i mezzi e il personale. Dove li prendiamo i soldi?». Ieri Palazzo Marino ha messo in campo 130 automezzi per la salatura delle strade, 222 per i marciapiedi e i punti mirati come gli ospedali e le scuole e 226 operatori per la salatura a mano. Mentre per la spalatura sono stati utilizzati 1185 uomini, che hanno lavorato anche nella notte. Gli sforzi, mischiati con l´effetto benefico della pioggia, hanno reso agibili quasi tutte le strade, comprese quelle in periferia. Il traffico è stato regolare sulle grandi arterie, da via Lessona a via Quaranta, da via Lorenteggio a viale Bistolfi, da via Pellegrino Rossi a via Padova. Regolari anche i tram: il 5 a Città Studi, i 33 nel loro ordinato circolo al capolinea di Lambrate, il 19 al Vigentino. Il punto debole sono stati i marciapiede ghiacciati, ostacolo soprattutto per anziani e passeggini. «E chi è anziano e porta a spasso la nipote rischia seriamente», sbuffa la signora Enrica, 68 anni, in precario equilibrio lungo via Nicotera, ad Affori, dove ci si deve armare di vanga per tirare fuori l´auto dal parcheggio. E dall´altro lato di via Pellegrino Rossi, tra via Salis e via Bembo, ancora si pattina, letteralmente. Muretti di neve intorno alle auto anche in molte strade a Quarto Oggiaro, dove in qualche via laterale la neve pressata è già diventata ghiaccio. Ma sono casi isolati: alla Bovisasca i vicoli tra via Cerkovo e via Maffi sono agibili, un mezzo Atm sparge sale grosso sul vialetto d´ingresso del nido.
 

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