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CONSUMI: SE IL COMMERCIO E’ IN UNA FASE DURA, DIFFICILMENTE INVERTIRA’ LA TENDENZA A NATALE







?Il commercio è in una fase dura, di difficoltà. I consumi non tirano e mi riferisco non solo al settore alimentare ma anche all`abbigliamento, alle calzature e ad altri settori che non vanno più bene“. E` l`analisi del presidente nazionale della Confesercenti, Marco Venturi, a Napoli in occasione della seconda conferenza nazionale programmatica dell`Anva Confesercenti, che dice di confidare nelle festività natalizie per uno scatto in avanti. Oggi, spiega, “c`é una frenata dovuta soprattutto ad una sfiducia dei consumatori che guardano al futuro senza troppe speranze cosa che di conseguenza frena la tendenza a consumare. Ci troviamo in difficoltà. Alcuni settori sono a terra“. Venturi inoltre ha auspicato che nel periodo natalizio le cose cambino. “Auspichiamo ci sia uno scatto, un guardare a questa festa con speranza e fiducia perché consumare vuol dire non solo guardare avanti ma anche rimettere in moto l`economia?.

Dopo aver contribuito a massacrare i consumatori con aumenti ed arrotondamenti che non trovavano alcuna giustificazione con il pretesto dell’euro, il presidente Venturi, che nel 2002 venne insignito assieme al Presidente Billè del poco ambito premio ?Pinocchio d’oro? dall’Intesaconsumatori per le bugie raccontate sugli ?arrotondamenti al ribasso?, piange oggi lagrime di coccodrillo per la frenata dei consumi e la sfiducia dei consumatori, letteralmente rapinati col pretesto dell’euro, da tutti coloro, compianti compresi, che hanno allegramente taglieggiato milioni di famiglie.

Solo un accordo con le associazioni dei consumatori sommata ad una drastica riduzione, almeno del 30 per cento dei prezzi, potrà contribuire a fra ritornare le famiglie consumatrici nei negozi, rigenerando un clima virtuoso di fiducia, altrimenti anche con gli oltre 31 miliardi di euro di tredicesime, che lavoratori e pensionati incasseranno dal 15 dicembre p.v. il Natale 2005 sarà ancor più gelido del freddo 25 dicembre 2004, e servirà soprattutto per pagare il formidabile indebitamento di famiglie stremate costrette, anche in Italia per la prima volta, ad una vita a rate, solo per sopravvivere.








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