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CONSUMI: COME SONO CAMBIATI DOPO LA STRAGE DEGLI USA?








Il CODACONS ha effettuato un’indagine sui consumatori italiani per verificare se e come sono cambiati i loro consumi in seguito ai tragici fatti che hanno sconvolto l’America. L’Indagine è stata effettuata intervistando direttamente gli utenti che hanno contattato l’associazione per ottenere informazioni e consulenze legali al numero nazionale, effettuando un monitoraggio tra le e-mail ricevute quotidianamente e contattando vari soggetti commerciali. E’ emerso innanzitutto un rilevante calo dei passeggeri che si avvalgono del trasporto aereo, come dimostrato anche dai crolli in borsa delle compagnie aeree e dai tagli del personale. Non solo chi deve viaggiare sceglie altri mezzi di trasporto, ma addirittura sono stati disdettati molti viaggi aerei prenotati antecedentemente l’11 settembre 2001 (data della strage), non solo quelli con destinazione USA. Particolarmente colpiti i viaggi verso l’Egitto, la Giordania e Sharm El Sheik, meta di molte vacanza autunnali. Emerge quindi una comprensibile paura di avvalersi del mezzo aeroplano, con conseguenti controversie legali tra utenti e agenzie di viaggio derivanti dalla risoluzione dei contratti stipulati. Ne deriva un incremento di passeggeri per altri tipi di trasporto, come le Ferrovie, considerate meno a rischio, e il ricorso alla propria vettura per spostarsi da una città all’altra.
In una sola settimana il CODACONS ha raccolto oltre 200 segnalazioni di consumatori intenzionati a disdettare i viaggi prenotati.

Un importante cambiamento si è notato anche nelle scelte dei film in videocassetta e proiezioni cinematografiche. Gli utenti, infatti, subito dopo la strage, hanno evitato di noleggiare film con scene di guerra o dirottamenti aerei, così come i film di fantascienza i cui contenuti si avvicinino a quelli della strage. Anche per le proiezioni cinematografiche i consumatori si sono astenuti dal vedere film con immagini forti di violenza. Inoltre molti genitori hanno preferito non acquistare giochi di guerra per Playstation ai propri figli.

Sul piano degli acquisti si è registrato un incremento della domanda dei beni a lunga conservazione. E’ noto come, in presenza della minaccia di una guerra, vi sia uno spostamento dei consumi verso quei beni detti ?non deperibili?, per una sorta di psicosi che colpisce molte persone. E anche questa volta (dopo la Guerra del Golfo degli anni passati) si è registrato un aumento delle vendite di cibi in scatola conservati, acqua minerale, latte a lunga conservazione, ecc. e, dopo la notizia riguardante una possibile ?guerra chimica?, di maschere antigas, che negli ultimi giorni, sono andate decisamente a ruba.

Nelle grandi città, nei giorni immediatamente successivi la strage, molte persone hanno preferito non utilizzare la metropolitana per muoversi per la città. Tuttora molti utenti del trasporto pubblico, temendo attentati, rifiutano di prendere la metropolitana.
Un discorso a parte meritano le grandi catene commerciali americane presenti sul territorio italiano. Molti consumatori, infatti, si sono astenuti dal recarsi in negozi quali BlockBuster, Mc Donald’s, Disney, Planet Hollywood ecc, in quanto tali catene rappresentano il potere economico e commerciale degli Stati Uniti. La paura di un attentato a questi esercizi commerciali è ancora forte.

Senza contare che, i piccoli risparmiatori che avevano investito in azioni di compagnie aeree o i titoli americani, hanno visto bruciare i propri soldi e , quindi, hanno ridotto per precauzione i propri acquisti e i propri consumi.

Anche il CODACONS (dopo l’Adusbef) stima in 7.000 miliardi di lire la flessione dei consumi degli italiani in seguito ai tragici eventi degli ultimi giorni.

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