Poiché “il ciclo non è un lusso”, il Comune di Bergamo dice addio alla “tampon tax”, decidendo di azzerare fino a fine dicembre 2021 l’iva sugli assorbenti femminili nelle due farmacie comunali della città di Bergamo, in via Verdi 2 e in via Carducci 55. Un’iniziativa dell’ente locale in attesa di una legge che elimini una “discriminazione fiscale di genere”.
Con “tampon tax” si intende l’Iva applicata agli assorbenti femminili, che a oggi in Italia sono tassati alla massima aliquota possibile: il 22 per cento come i prodotti di lusso.
È dal 2006 che le normative europee consentono agli stati membri di ridurre questa imposta. Diversi paesi, fra i quali l’Italia, continuano ad applicare un’aliquota alta. Mentre altri Paesi come Francia, Scozia, Germania, Regno Unito, hanno varato precise leggi di abolizione o di riduzione dell’Iva.
Anche il Codacons si è andato ad aggiungere alla lunga lista dei contrari alla tassazione al 22% degli assorbenti: “Siamo favorevoli a tale iniziativa, perché riteniamo tali prodotti beni essenziali di cui le donne non possono fare e a meno e che non possono subire la stessa tassazione dei beni di lusso – afferma il Presidente del Codacons Marco Maria Donzelli – Si tratta di un iniziativa lodevole e invitiamo tutte le farmacie lombarde ad aderire a tale iniziativa. E’arrivato il momento che la politica prenda coscienza dell’importanza della detassazione di tali prodotti“.
“Riteniamo tuttavia non debba essere fatta una questione di “genere” – ha aggiunto il presidente Donzelli – poiché esistono altre categorie di prodotti indispensabili a milioni di famiglie e tassate ancora al 22%. Ci riferiamo in particolar modo ai pannolini per neonati e a quelli destinati agli anziani: beni di cui non è possibile fare a meno e per i quali l’aliquota Iva deve essere azzerata, in modo da sostenere la spesa dei consumatori”.
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