Milano: il Dipartimento di Matematica dell’Università Statale – nella sede di via Saldini, in zona Città Studi – è da anni bloccato da una situazione ormai insostenibile: dal 2019 l’edificio è occupato da cantieri e impalcature che rendono inaccessibili o inadatti gran parte degli spazi destinati allo studio e alla didattica.
Alla carenza di spazi si aggiungono infiltrazioni e problemi strutturali che causano ritardi continui nella riqualificazione dell’edificio, penalizzando fortemente l’attività accademica.
Il piano dei lavori, approvato sei anni fa e finalizzato all’ampliamento delle strutture, alla realizzazione di una nuova area uffici e al recupero di spazi ormai degradati, avrebbe dovuto concludersi nel 2027. Tuttavia, sta registrando ritardi significativi che destano crescente preoccupazione.
La protesta pacifica degli studenti, che da giorni studiano all’aperto portando banchi e sedie in strada, è diventata emblema di un malessere sempre più diffuso e intollerabile. Al loro fianco, anche molti docenti, ormai esasperati da una situazione insostenibile.
Il Codacons: “È inconcepibile che un’università pubblica, con un dipartimento di eccellenza come quello di Matematica, non sia in grado di garantire le condizioni minime per il diritto allo studio.
Gli studenti sono costretti a studiare in strada mentre all’interno i lavori languono. Chiediamo alla governance della Statale e al MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) un intervento deciso, trasparente e immediato.”
Per queste ragioni, il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, sollecitando un intervento urgente da parte del Ministro dell’Istruzione volto a garantire un’azione tempestiva nei confronti dell’Università degli Studi di Milano e degli enti competenti.
Parallelamente, l’associazione ha inoltrato un esposto alla Corte dei Conti affinché venga fatta piena luce sull’utilizzo dei fondi pubblici stanziati per gli interventi di ristrutturazione.
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