Cronaca Giudiziaria: Il Giudice di Pace di Firenze, con sentenza 1513 del 2024 di pochi giorni fa, ha confermato la tesi di un consumatore, il quale si era visto liquidare importi inferiori per due buoni postali fruttiferi, sulla base del fatto che le Poste ritenevano errati gli interessi indicati sul buono postale, a favore di quelli (inferiori) pervisti dai Decreti Ministeriali.
La motivazione, correttamente sostenute dal Giudice, ha fatto riferimento al principio dell’affidamento; infatti, il risparmiatore si era affidato all’indicazione degli interessi risultante da quanto scritto sui buoni postali, emessi con quelle indicazioni già nel momento in cui un Decreto Ministeriale era in vigore.
“Smentita la tesi di Poste, secondo la quale nel caso di conflitto tra la misura degli interessi indicata sul retro del buono e quella prevista nel Decreto Ministeriale sia la seconda a prevalere. Nel caso di specie, infatti, nel consumatore si era formato un legittimo affidamento circa il valore di rimborso del buono, smentito poi all’atto della riscossione.
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