Codacons su inquinamento e lockdown Lombardia
COMUNICATO STAMPA
Cronaca Lombardia
Mercoledì 13 Gennaio 2021
INQUINAMENTO E LOCKDOWN: I DATI PARLANO CHIARO, POCHISSIMI MIGLIORAMENTI DELLA QUALITA’ DELL’ARIA RISPETTO AL 2019
Mercoledì 13 Gennaio 2021
INQUINAMENTO E LOCKDOWN: I DATI PARLANO CHIARO, POCHISSIMI MIGLIORAMENTI DELLA QUALITA’ DELL’ARIA RISPETTO AL 2019
SOLO LA CITTA’ DI MILANO HA SUPERATO PER 90 VOLTE IL LIMITE CONSENTITO DALLA LEGGE
CODACONS: DATI INSUFFICIENTI, INQUINAMENTO ATMOSFERICO, SECONDO L’AGENZIA EUROPEA DELL’AMBIENTE IN ITALIA MUOIONO PIU’ DI 60MILA PERSONE OGNI ANNO PER L’ESPOSIZIONE AD ARIA MALSANA
ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA: GRAVI MANCANZE REGIONALI E PROVINCIALI
Cronaca Lombardia: Nonostante ci fossero alcune aspettative in tal senso, purtroppo il lockdown non ha portato al miglioramento che ci si aspettava rispetto alla qualità dell’aria in Lombardia.
Solo nella città di Milano infatti il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di PM10 è stato superato per ben 90 volte in tutto l’anno 2020 (contro le 72 del 2019); tenendo in considerazione il fatto che il limite fissato dalla normativa italiana ed europea è di 35 giorni, si tratta di un dato fortemente preoccupante.
Così come è fortemente preoccupante che gli esposti-denunce presentati dall’Associazione non siano stati debitamente presi in considerazione, sia dalle Autorità predisposte, come la Procura della Repubblica, sia dalla Regione e dalle varie Province.
La situazione nelle altre Province non è molto migliore purtroppo: dopo Milano infatti, anche Cremona (78 volte), Mantova e Monza (66 volte), Pavia (64 volte), Brescia (62 volte), Lodi (59 volte), Bergamo e Como (46 volte), tutte oltre il limite previsto dalla legge.
Codacons: “Dati fortemente preoccupanti emergono da questo studio, perché ci si sarebbe aspettato quantomeno un deciso calo delle emissioni inquinanti considerato il lungo periodo di lockdown, e la necessaria diminuzione del traffico veicolare. L’inquinamento atmosferico, dai dati dell’Agenzia europea dell’ambiente riferiti al 2018 ci sono st indica 52.300 morti premature associate all’esposizione al particolato fine (su 379.000 totali nei 28 Stati membri Ue), 10.400 morti premature da attribuire all’inquinamento causato dagli ossidi di azoto, 3.000 decessi imputabili alle elevate concentrazioni di ozono troposferico.
Il totale per questi tre inquinanti è 65.700, vale a dire, un numero tra i più alti in Europa.
Presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica finalizzato a fermare questo fenomeno, priva che altre persone si ammalino e muoiano a causa di malattie correlate all’esposizione ad aria malsana” – conclude il Presidente Marco Donzelli del Codacons.
Ufficio Stampa: 346/6940183
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