Il Codacons Lombardia ha presentato formale esposto in procura affinché venga avviata un’indagine rigorosa e celere sulle circostanze della morte di Sueli Leal Barbosa, il cui tragico fine nel rogo di viale Abruzzi si staglia come un allarme drammatico sulla violenza di genere e sulla cronaca nera italiana. La dinamica dell’incendio appare ancora tutta da chiarire: le fiamme improvvise, la porta chiusa dall’esterno, il volo da quasi quindici metri dal quarto piano, il compagno che poco dopo è stato trovato a bere una birra al bar — tutti elementi che richiedono approfondimento.
Al centro di questa drammatica vicenda si stagliano anche le ombre di un rapporto turbolento, caratterizzato da litigi e comportamenti violenti che hanno coinvolto la vittima e il compagno, Michael P., tuttora sotto indagine per omicidio volontario aggravato e incendio doloso. Mentre Sueli tentava di sfuggire alle fiamme, gettandosi dalla finestra e soffrendo poi tra traumi e ferite mortali, lui si trovava distante, a sorseggiare una birra al bar, nel frattempo che il palazzo si trasformava in un inferno.
Le immagini delle telecamere dimostrano come Michael abbia lasciato l’appartamento poco prima dell’incendio, chiudendo a chiave la porta — un elemento che fa sorgere dubbi e sospetti sulla dinamica del rogo, ora al vaglio degli investigatori. La violenza delle fiamme e la posizione del corpo di Sueli fanno crescere il sospetto che questa tragedia possa avere origini di natura criminale, e che il violentissimo contesto familiare possa aver avuto un ruolo fatale.
Il presidente Marco Donzelli, con tono duro e deciso, commenta:
“Basta con le parole vuote, basta con il silenzio assordante di fronte a questi crimini. Questa vicenda grida vendetta e ci dice chiaramente che non possiamo più tollerare ritardi o omissioni nelle indagini, né possiamo permetterci di lasciare le donne da sole di fronte a violenze e omicidi. La verità deve emergere senza se e senza ma, e le istituzioni devono cambiare passo, assumersi le proprie responsabilità e investire risorse serie per la prevenzione e la repressione.”
Donzelli conclude:
“Ogni minuto di silenzio o di inerzia è un minuto di troppo: chiediamo interventi concreti, pene severe e una rinnovata cultura della tutela delle persone più vulnerabili. Non ci fermeremo finché Giustizia non sarà fatta, e questa tragedia non si ripeterà.”
Il Codacons Lombardia resta in prima linea in questa battaglia, promuovendo tutte le iniziative possibili per ottenere verità e giustizia, e per uno sviluppo di una società più sicura e rispettosa dei diritti di ciascuno.
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