Il Codacons attacca le amministrazioni locali che non hanno emanato ordinanze contro i fuochi d’artificio e il governo, reo di non aver approvato una norma nazionale in materia, dopo il gravissimo bilancio di Capodanno: 309 feriti, con 69 ricoveri e 34 casi gravi con prognosi superiori a 40 giorni e addirittura il record per i minorenni.
Che i fuochi d’artificio – all’infuori di spettacoli organizzati con tutti i crismi di sicurezza possibili, da parte di autorità pubbliche – siano dannosi e fuori dal tempo è sotto gli occhi di tutti: oltre al bollettino di guerra annuale, infatti, l’utilizzo dei botti, anche quelli legali e usati correttamente, provoca un pericoloso aumento delle polveri sottili (PM10).
Come sempre, anche quest’anno il primo gennaio i livelli di PM10 nelle città italiane hanno superato ampiamente il limite di legge, con picchi doppi o tripli rispetto alla media del periodo: un aumento che ha gravi ripercussioni sulla salute, in particolare per i bambini, anziani e persone con problemi respiratori.
A ciò si aggiungono i gravi danni provocati agli animali. I botti anche quest’anno hanno causato la morte di centinaia di animali domestici, e provocato danni irreversibili all’udito e gravi traumi psicologici.
Per questo, l’Associazione rinnova l’invito all’esecutivo di varare una norma nazionale in materia, così da garantire un Capodanno sicuro, rispettoso della salute e dell’ambiente, vietando la tradizione – ormai superata – dei vecchi “botti”.
“Non è più accettabile un bollettino di guerra dopo Capodanno: entro l’anno prossimo bisogna approvare una norma nazionale che vieti in tutta Italia i fuochi d’artificio a Capodanno, un malcostume che ogni anno produce morti e feriti gravi in tutta la penisola e conseguenze negative per l’ambiente e gli animali”, dichiara il presidente Carlo Rienzi.