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Codacons su Cassazione riconosce che convivenza more uxorio non è prova della liberalità dei pagamenti

Comunicato Stampa
Cronaca nazionale
Lunedì 26 luglio 2021

LA CORTE DI CASSAZIONE HA STATUITO CHE SE UNO DEI CONVIVENTI MORE UXORIO VERSA UNA QUOTA MAGGIORE PER LE SPESE DELLA CASA, NON E’ AUTOMATICO CHE LO FACCIA PER SPIRITO DI LIBERALITÀ

IL MAGGIORE ESBORSO NON VA CONSIDERATO, INFATTI, AUTOMATICAMENTE COME GESTO DI GENEROSITÀ VERSO LA COMPAGNA

CODACONS: IMPORTANTE RICONOSCIMENTO DA PARTE DEI SUPREMI GIUDICI. SCRIVETECI A INFO@CODACONSLOMBARDIA.IT PER ASSISTENZA.

La corte di Cassazione con la sentenza 20062/2021 ha statuito che se una casa viene acquistata more uxorio occorrerà valutare il maggiore esborso economico sostenuto dai due coniugi in quanto la convivenza non è sufficiente a dimostrare la spirito di liberalità.

Secondo i Supremi Giudici, infatti, l’animus donandi va provato in maniera chiara ed evidente in quanto l’obbligazione solidale, se non diversamente statuito, si divide in parti uguali tra i condebitori, per cui chi paga l’intero ha diritto di ripetere dall’altro la meta di quanto corrisposto al creditore comune.

“La sentenza della Suprema Corte apre un’importante scenario nell’ambito della convivenza more uxorio e nella ripetizione delle spese – annuncia il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli – la liberalità dovrebbe rilevare dalla forma scritta. Se avete bisogno di assistenza o consulenza in materia scriveteci a info@codaconslombardia.it

Ufficio Stampa Codacons Lombardia: 346/6940183
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