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Codacons su caos test sierologici Lombardia

COMUNICATO STAMPA

Cronaca Lombardia

Martedì 26 Maggio 2020

TEST CAOS SIEROLOGICI IN LOMBARDIA A PAGAMENTO
 
TRA LA PROLIFERAZIONE DI TEST PROPOSTI DA ISTITUTI PRIVATI, AD ENORMI DIFFERENZE TRA UN TEST E L’ALTRO, CODACONS PUNTA IL DITO VERSO LA SCELTA DEL TEST PER I SANITARI
 
SI TRATTA DI TEST QUANTITATIVI CHE RIVELANO SOLO DOSI ELEVATE DI SOLO ALCUNI ANTICORPI ANTICOVID – ENORME RISCHIO CHE MOLTI OPERATORI ASINTOMATICI NON VENGANO RILEVATI
 
ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI INEFFICIENZA E NEGLIGENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA – CHIEDIAMO IL COMMISSARIAMENTO E PRESENTEREMO ESPOSTO IN PROCURA
 
Cronaca Lombardia: continua il caos relativo ai test sierologici in Regione Lombardia; tra test a campioni gratuiti annunciati dal Ministero della Salute su 150mila persone scelte a campione, a base volontaria, alla decisione delle ATS di individuare chi deve o non deve sottoporsi al test; alla proliferazione di laboratori privati che propongono (a pagamento) la possibilità di sottoporsi a test più o meno affidabili a chiunque.
 
Ma la questione investe anche la tipologia di test sierologico, non solo la quantità di test effettuati.
 
Per il personale sanitario, in questo momento, vi sono enormi dubbi sui test scelti: infatti essi sono di fatto test quantitativi solo su anticorpi IGG (ovvero rilevano solo tali anticorpi di fase tardiva che siano presenti, peraltro, solo in quantità piuttosto elevata).
 
L’enorme rischio è che moltissimi sanitari, che hanno contratto il Covid-19 in passato, possano risultare negativi a tale test sierologico.
 
Codacons: “Ancora tanti dubbi che dimostrano la inefficiente e negligente gestione della situazione sanitaria in Lombardia, soprattutto con riferimento alle persone più esposte al Coronavirus. – afferma il Presidente Marco Donzelli – molti operatori sanitari, asintomatici, che magari sono nella fase precoce della malattia ed hanno solo anticorpi IGM e non ancora IGG, potrebbe risultare negativi a tale test ma essere in grado di diffondere il contagio.
 
Non ci sono più alternative, bisogna procedere al commissariamento della Regione Lombardia per motivi sanitari e procedere il più rapidamente possibile.”
 
Ufficio Stampa: 393/9803854
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