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Codacons scrive al “Giornale” sul femminicidio

In data odierna il Codacons ha deciso di scrivere alla Redazione de “Il Giornale” a seguito dell’articolo di giornale dell’8 Settembre 2019 dal titolo “Il gigante buono e quell’amore non corrisposto”, di Luca Fazzo, apparso online al seguente link: http://www.ilgiornale.it/news/politica/gigante-buono-e-quellamore-non-corrisposto-1749912.html

Ecco la comunicazione inviata dall’Associazione:

“Spett.le Redazione de “Il Giornale”,

ci sentiamo in dovere di contattarvi dopo aver letto, con un certo sgomento, l’articolo di cui in oggetto, relativo al gravissimo fatto di cronaca accaduto a Piacenza, a seguito del quale una ragazza di soli 28 anni, Elisa Pomarelli, è stata barbaramente uccisa dal 45 enne Massimo Sebastiani.

Senza voler entrare nel merito della vicenda, in quanto, riteniamo, dovrà essere unicamente competenza della Magistratura far luce su quanto avvenuto, ci preme sottolineare la superficialità e la noncuranza con le quali tale fatto di cronaca è stato da voi trattato e l’assoluta mancanza di rispetto sia verso la vittima, sia verso, più in generale, tutte le donne che sono state e sono tutt’ora oggetto di fatti similari, così come di violenza verbale o fisica.

Già solamente il titolo dell’articolo da voi pubblicato, “Il gigante buono e quell’amore non corrisposto”, sembra focalizzare l’attenzione dell’intero pezzo sull’omicida, utilizzando un’espressione del tutto fuori luogo visto l’accaduto.

Allo stesso modo l’intera trattazione della vicenda, si focalizza, quasi esclusivamente, sulla figura di Massimo Sebastiani, banalizzando la figura di Elisa e quasi giustificando l’atto criminale compiuto (si veda per esempio il passaggio “Solo nei prossimi giorni capirà cosa si è rotto, cosa ha scatenato Sebastiani, trasformando in odio la sua finzione d’amore” o giustificando l’omicidio come un semplice “raptus”).

Come noto, nel corso degli ultimi anni il fenomeno del femminicidio è assurto a vera e propria emergenza nazionale. Da una recente indagine compiuta da “Eures”, in collaborazione con Ansa, relativamente al fenomeno del femminicidio, infatti, si è evidenziato un crescendo del fenomeno pressoché costante negli ultimi anni.

Pensiamo che solamente nel 2018 si è registrato il dato di una donna uccisa ogni 72 ore, con la percentuale rispetto agli omicidi totali che è salita al 37,6% contro il 34,8% del 2017.

Utilizzare all’interno degli articoli di giornale o nei servizi televisivi espressioni che definiscono l’atto criminale come “omicidio passionale” o come “raptus”, quando nella realtà dei fatti molto spesso il femminicidio non è altro che l’ultimo grado di un climax, raramente frutto di episodi di rabbia incontrollata, finiscono con il banalizzare oltremodo il fenomeno, senza focalizzarsi sulla vittima, e su quello che la stessa ha dovuto passare.

Senza un vero e proprio cambiamento culturale e sociale, una corretta informazione, che si limiti a raccontare i fatti senza provare a giustificarli o spiegarli, non ci sarà nessuna possibilità di combattere il fenomeno del femminicidio, e di sradicarlo completamente dalla nostra società.

Codacons Lombardia”

 

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