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CHI VUOLE SVENDERE I DIRITTI DEI CONSUMATORI?

Da alcune notizie di agenzia, risulterebbe che il presidente dell’Abi Faissola, avrebbe raggiunto un accordo con alcune associazioni di consumatori in merito alle penali sui mutui, oggetto di trattativa con le associazioni,in virtù della legge Bersani.



L’ultimo incontro del 13 aprile si era risolto con un aggiornamento per il prosieguo della trattativa, alla luce anche di positivi avvicinamenti tra le posizioni, tuttavia non ancora soddisfacenti per la tutela dei diritti reali dei mutuatari.


L’ultima proposta dell’Abi prevedeva, per i tassi variabili la determinazione della misura massima per l`estinzione anticipata dei mutui in essere (stipulati prima del 2 febbraio scorso) dello 0,50%; soglia che scende allo 0,20% nel caso di ultimi tre anni di mutuo,cifre che valgono anche per i tassi fissi stipulati prima dell` 1 gennaio 2001.


Per i contratti di mutuo a tasso fisso (stipulati dal 2001 in poi) l`Abi aveva proposto una misura massima dell`1,95% per la prima metà del mutuo stipulato; dell’1,50 per cento per la seconda metà; dello 0,20 per cento per l`ultimo triennio della vita residua dei mutui.


In caso di contratti che già prevedono queste percentuali come penali o commissioni, l’Abi aveva offerto un`ulteriore riduzione di 0,10 punti percentuali.


La proposta unitaria prevedeva invece, con la finalità di una effettiva tutela dei mutuatari, uno sconto del 50 per cento su tutti i mutui, con una soglia massima di 1,50 per cento per i tassi fissi con penalità azzerate negli ultimi 3 anni per la generalità dei mutui.


Stentiamo a credere che associazioni dei consumatori, oltretutto al di fuori della trattativa ufficiale del tavolo Abi demandata per legge, possano giocare ruoli di indebolimento del fronte unitario delle rappresentanze delle associazioni per tutelare interessi diffusi dei cittadini e non già altri interessi.


Il Codacons respinge ogni soluzione iniqua e penalizzante per i consumatori ed è pronto a sollevare la questione di incostituzionalità (dell`art. 7, n.5) ed a impugnare dinanzi al Tar qualsiasi provvedimento della Banca d`Italia o l`eventuale accordo con singole associazioni che comporti ulteriori sacrifici per i consumatori e si ponga in contrasto con la libera concorrenza e la portabilità dei mutui prevista dal legislatore.

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