COMUNICATO STAMPA DEL 27-06-12
CARTELLE PAZZE: COMUNE DI MILANO INVIA A CASACCIO CARTELLE ESATTORIALI PER MULTE STRADALI GIA’ REGOLARMENTE PAGATE
CONSUMATORI BEFFATI PER AVER PERSO LA RICEVUTA DI PAGAMENTO O LA DATA DELLA NOTIFICA
IL CODACONS CHIEDE AL COMUNE L’ANNULLAMENTO DELLE CARTELLE
Il Comune di Milano sta mandando cartelle esattoriali pazze per presunti tardivi pagamenti relativi a vecchie multe date per infrazioni al Codice della strada. Si tratta di sanzioni relative all’anno 2009, in realtà regolarmente pagate a tempo debito, nei 60 giorni previsti. Ma in questi giorni i consumatori stanno ricevendo ugualmente le cartelle, evidentemente mandate a casaccio.
Alcuni sono in grado di provare la loro innocenza, avendo conservato sia la ricevuta di pagamento che la busta contenente il verbale da cui risulta la data della notifica. Altri sono certi di aver pagato regolarmente, ma non riescono più a ritrovare la prova del versamento, essendo ormai trascorsi 3 anni, oppure, pur avendo la ricevuta di pagamento non riescono più a ricostruire la data in cui gli era stata notificata la multa e, quindi, non sono in grado di provare di aver pagato la vecchia sanzione nei 60 giorni prescritti dal Codice della strada. E’ assolutamente, normale, infatti, che anche un consumatore accorto conservi la ricevuta di versamento ma non la busta con la data in cui è stata notificata la multa. Insomma, quasi impossibile dimostrare la propria innocenza ed esercitare il proprio diritto di difesa.
La gran parte dei consumatori sono stati costretti, così, a ripetere il pagamento. Altri dovranno perdere tempo prezioso per dimostrare la propria innocenza.
Incomprensibile, poi, perché, anche ammettendo un ritardo nel pagamento, non sia giunto all’epoca un secondo verbale e arrivi invece ora, dopo 3 anni, direttamente la cartella esattoriale. Anche la sanzione per il pagamento tardivo, infatti, doveva essere prima notificata e, solo in caso di mancata opposizione o di opposizione con esito negativo, poteva essere emessa la cartella esattoriale.
Non sappiamo quante cartelle pazze stiano ricevendo in questo momento i milanesi, certo è che i consumatori giunti all’associazione per una consulenza sono troppi perché si possa parlare di errore statistico.
Il Codacons chiede ora al Comune, con un provvedimento di autotutela, di annullare queste cartelle pazze, effettuando un controllo ulteriore sugli atti emanati e consentendo al cittadino di poter esercitare il suo diritto di difesa senza necessità di ricorrere al giudice di pace.
Se non lo farà ci saranno ricorsi che finiranno per costare al Comune ben più della cifra a cui chiediamo di rinunciare spontaneamente, cifre spesso inferiore ai 100 euro.