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Caro libri, scattano le verifiche. E in alcuni istituti viene vietato l’uso di testi usati

 La sede Codacons di Sala Consilina, attraverso una nota diffusa agli organi di stampa, ha reso noto che si è attivata per monitorare nei comuni che ricadono nel comprensorio del Vallo di Diano, l’applicazione del decreto ministeriale numero 28 del 2008, concernente i tetti massimi di spesa stabiliti normativamente per l’acquisto dei testi scolastici. " "A titolo esemplificativo – si legge nella nota dell’associazione dei consumatori – si informa che è prevista la somma massima di 370 euro a studente per l’acquisto dei libri di testo dell’ultimo anno di liceo classico, nonché l’equivalente somma di 140 euro a studente per il medesimo anno degli istituti professionali".  " Nella nota, che serve anche ad annunciare una serie di verifiche sul rispetto della normativa, Il Codacons invita i genitori e gli studenti a "segnalare alla sede di Sala Consilina le somme esborsate". " E, laddove ci siano discrepanze con le norme in materia, provvederá a sensibilizzare i dirigenti scolastici attraverso una nota scritta "al rispetto di quanto previsto dal decreto che regolamenta il tetto massimo di spesa". " Sempre in merito ai libri di testo, alcuni genitori hanno lamentato in più di un’occasione che i professori di alcune classi delle scuole medie e superiori hanno vietato ai ragazzi di poter utilizzare libri di testo che siano stati giá usati da altri ragazzi negli anni immediatamente precedenti. " "Non so per quale motivo – spiega una mamma inviperita – alcuni professori non vogliono che i nostri figli utilizzino libri usati, anche se si tratta della stessa edizione. Stiamo raccogliendo delle firme per segnalare la cosa ai dirigenti scolastici affinché provvedano a risolvere il problema. E’ giá difficile andare avanti in questo modo, figuriamoci quando sono gli stessi insegnanti a vietare una cosa che dovrebbe essere, invece, suggerita da loro ai nostri ragazzi".  " Anche su questo aspetto il Codacons di Sala Consilina ha annunciato battaglia, soprattutto se le segnalazioni dovessero arrivare anche da altre scuole. "E’ una prassi assolutamente da non condividere e denunciare".
 

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