Site icon Codacons Lombardia

Autonomi, tensione al corteo

Due bombe carta esplose, di cui una lanciata nei pressi dell’ex-Amcm, e qualche petardo; via Cavedoni imbrattata come del resto i muri della Tenda appena riverniciati; slogan contro il sindaco Pighi, un po’ di tensione con le forze dell’ordine, ma senza conseguenze. E’ il bilancio del pomeriggio che ha visto sfilare per le vie del centro il corteo di anarchici e autonomi contro l’autodromo di Marzaglia e gli sgomberi. Un corteo tutto sommato tranquillo, anche se rumoroso. La giornata "filosofico-antagonista" si è aperta al mattino, alle 11, con un presidio di anarchici dell’ex-Libera davanti alla sede cittadina del Pd di via Divisione Acqui: nessuno slogan, un paio di striscioni appesi contro l’amministrazione e casse che sparavano rumori di motore a tutto volume. "La priorità per ora è la lotta contro l’autodromo – hanno detto – poi penseremo ad una nuova sede". Nel pomeriggio il corteo. Ritrovo alla Tenda di viale Molza, per consentire la processione della Madonna di Fiorano in piazzale Sant’agostino. Concentramento alla spicciolata. Circa 400 i partecipanti, molti da fuori Modena: Milano, Bologna, Roma. La musica non manca, come la birra, il vino e qualche "canna". Si parte alle 16,30 tra striscioni – su tutti "Giorgio Pighi, un sorriso che gronda sangue" e "Demoliscono sogni per costruire incubi" – cori e musica. Alcuni ballano al ritmo della banda, mentre le prime tensioni avvengono in via Emilia, angolo via Carteria: slogan all’indirizzo di giunta e forze dell’Ordine. Il corteo procede poi tranquillamente attraverso il centro, girando al largo dal Festival della Filosofia, arrivando in zona ex-Amcm. I muri di via Cavedoni subiscono il passaggio dei manifestanti – "Chi ci ripagherà del danno per queste scritte?", hanno detto gli abitanti – una bomba carta esplode, insieme a qualche petardo. Cresce la tensione, ma sono pochi minuti. Il corteo continua in via Sigonio e Vittorio Veneto a colpi di sfottò. In largo Moro attimi di tensione per un altro petardo, ma alla Tenda tutto finisce. Proteste di Sighinolfi di An ("Hanno scambiato la città per un letamaio") e di Celloni (Ppl) ("Un sabato di follia, ma dove siamo arrivati?"). E l’annuncio degli organizzatori che alla Tenda non si farà la mostra fotografica sullo sgomberto di Libera per evitare strumentalizzazioni politiche. Il Codacons ha offerto il suo sito internet per rendere pubbliche le immagini.  

Exit mobile version