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· CLAMOROSO: L’ANTITRUST CONTRO IL PARROCO DI NEROLA!!

Addio don Giulio!! Il Parroco del piccolo comune di Nerola che ha invaso per mesi le nostre case con il suo telefonino cellulare perfettamente funzionante grazie alla criminale installazione di due orrende antenne sul campanile trecentesco della chiesa del paese è stato condannato e messo al bando dall’Autorità Garante per la Pubblicità ingannevole. Con il provvedimento del 3.7 scorso, comunicato ieri al CODACONS – che aveva presentato la richiesta di condanna attraverso l’Avv. Simona Putzu dell’Ufficio Legale Nazionale dell’associazione – l’antitrust ha ritenuto che “il messaggio pubblicitario in questione costituisce pubblicità ingannevole in contrasto con l’art. 2 lettera b) in relazione all’art. 3, lett. A) del D.lgs. 74/92 limitatamente ai profili indicati e ne ha vietato la futura diffusione con effetto immediato”: Nel testo del provvedimento si ricorda come lo spot incriminato raffigurasse “il protagonista Don Giulio che percorre in bicicletta le vie del paese. La vista dell’antenna riporta alla mente il giorno in cui gli ingegneri della Omnitel giunsero ad assicurare la ricezione del segnale. L’evento che viene ad animare la quiete del piccolo borgo, è guardato con allegra curiosità da alcuni passanti, attratti dall’inusuale scena” Era tutto FALSO!! Non esisteva né Don Giulio, né l’antenna sul campanile, né tanto meno la felicità ?della popolazione, preoccupata, anzi, come tutte le altre degli effetti dannosi sulla salute delle onde elettromagnetiche!!! Ma soprattutto era falsa anche l’indicazione del numero dei comuni coperti – secondo la Omnitel – dal segnale come Nerola (5800 nella realtà contro i 6512 dichiarati nello spot). “I messaggi – conclude quindi l’Antitrust, accogliendo la richiesta del CODACONS – appaiono ingannevoli alla luce di questa erronea indicazione la quale viene sfruttata in chiave pubblicitaria per accreditare agli occhi dei consumatori l’immagine di un segnale Omnitel presenti capillarmente sul vasto territorio nazionale anche i paesi di piccole dimensioni assimilabili a quello raffigurato”. Intanto una importante decisione del Consiglio di Stato ha ribadito la pericolosità delle onde elettromagnetiche. Dovrà essere spostata fuori dal centro abitato l’antenna per cellulari della Omnitel installata a Montemiletto in provincia di Avellino. La 5^ sez. del Consiglio di Stato (Pres. Emidio Frascione, Rel. Liliana Ferraro) con l’ordinanza del 30 luglio 97, pubblicata due giorni or sono, accogliendo l’appello della società telefonica contro la revoca di una concessione edilizia rilasciata dal Comune dell’avellinese per installare un’antenna nel centro abitato, ha confermato la necessità di spostare l’impianto in una zona isolata ed imposto al Comune di indicare i siti alternativi per la nuova localizzazione entro il 15 settembre prossimo. In tal modo il C.d.S., con una decisione molto importante, ha ribadito da un lato la prr9icolossità degli impianti radio base riconoscendo il diritto dei Comuni di delocalizzare tali impianti in zone isolate, dall’altro ha riconosciuto il diritto delle società telefoniche di impiantare le antenne ma solo a condizione che non rechino pregiudizio alla salute degli abitanti. Il principio importantissimo stabilito dal supremo organo amministrativo – che ha colto le tesi del CODACONS assistito dagli avvocati Ennio Mazzocco e Carlo Rienzi del foro di Roma e da Raffaella D’Angelo de foro di Salerno – è che gli impianti per antenne non potranno più da oggi essere installati arbitrariamente dalle società telefoniche su terrazze e tetti comprati o affittati a suon di milioni, ma dovranno adeguarsi alle indicazione circa i siti che saranno forniti dalle amministrazioni comunali per la migliore cura della salute dei cittadini. “Con questa importante decisione – ha dichiarato il Presidente nazionale del Codacons Avv. Carlo Rienzi – il C.d.S. ha completato una serie di sentenze con le quali ha fissato rigorosi criteri di tutela della salute dal pericolo di insorgenza di tumori, specialmente leucemia infantile, che è ormai pacificamente accertato da decine di studi epidemiologici effettuati in tutto il mondo”

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