Codacons su allarme manutenzione diga Pagnona (Lecco)
COMUNICATO STAMPA
Cronaca Lecco
Venerdì 12 Luglio 2019
LA DIGA DI PAGNONA FA ANCORA PAURA E TEME UN NUOVO VAJONT
ANCORA NON SONO STATI EFFETTUATI GLI INTERVENTI URGENTI DOPO IL NUBIFRAGIO DEL 12 GIUGNO: SI TEME UN’ALTRA TRACIMAZIONE IMPROVVISA
IL CODACONS DEPOSITERA’ ESPOSTO IN PROCURA AFFINCHE’ VENGA VERIFICATO SE L’OMISSIONE DELL’URGENTE MANUTENZIONE INTEGRI IPOTESI DI REATO

La diga di Pagnona spaventa ancora.
Dopo il nubifragio del 12 giugno scorso ad oggi non sono ancora stati effettuati gli interventi urgenti necessari a mettere in sicurezza la diga. Infatti 12 giugno, in seguito all’ondata di maltempo che ha investito la zona dell’Alto Lario e della Valsassina, la diga ha tracimato, gonfiando così ulteriormente il torrente Varrone già carico d’acqua, che ha poi rotto gli argini e devastato Dervio.
Devono essere urgentemente rimossi tutti i detriti, come rami e tronchi, che dovessero ancora invadere il lago. Il timore è che, in caso di un altro nubifragio, possa succedere di nuovo quanto già capitato il mese scorso.
Infatti gli esperti avvertono che tali materiali potrebbero interferire con gli scarichi, determinando l’incontrollato innalzamento del lago e quindi la sua tracimazione improvvisa.
Devono essere asportati pure gli accumuli che premono contro le pile della passerella affinché gli addetti possano monitorare senza problemi la situazione e la perfetta efficienza della diga. Per lo stesso motivo deve essere ripristinata la strada di accesso perché la rapida accessibilità allo sbarramento è da ritenersi condizione essenziale per la sicurezza. Durante la piena invece, a causa delle frane che sbarravano il passo, nessuno è potuto salire fin lassù, a 700 metri di altezza, per verificare di persona le condizioni di una diga che risale al 1923, e che avrebbe potuto trasformarsi in una sorta di nuovo Vajont qualora avesse ceduto e rilasciato i suoi potenziali 120mila mc d’acqua.
Dall’ufficio tecnico per le dighe sollecitano anche di verificare la necessità di eventuali lavori di manutenzione necessari e di attuarli quanto prima. A chiedere di mettere in sicurezza l’intero impianto erano già stati comunque, all’indomani del disastro di metà giugno, i responsabili della Protezione civile provinciale e lombarda e il prefetto di Lecco.
Per tale motivo il Codacons depositerà un esposto in Procura della Repubblica di Lecco su questa vicenda: non è possibile che si aspetti ogni volta l’accadimento di un disastro per ottenere l’intervento delle autorità, pertanto chiederemo che venga verificato se l’omissione dell’urgente manutenzione integri ipotesi di reato.